Modalità di contagio
L’HBV può essere trasmesso per via parenterale cioè attraverso il sangue e i suoi derivati oppure per trasmissione sessuale o perinatale ed ha quindi le stesse vie di trasmissione dell’HIV.
Trasmissione parenterale: inoculazione di sangue e derivati del sangue infetto, uso di aghi, siringhe, strumenti chirurgici contaminati, trapianto di organi infetti.
Trasmissione parenterale inapparente: penetrazione del virus proveniente da materiali biologici infetti attraverso lesioni della cute o delle mucose. Si realizza attraverso lesioni della mucosa oro-faringea, l’uso di articoli da toilette come i rasoi, gli spazzolini da denti, le forbici per unghie di persone con l’infezione.
Trasmissione sessuale: nelle aree del mondo dove la diffusione del virus è bassa, la trasmissione sessuale probabilmente rappresenta la maggior via di trasmissione. Dal 1980 al 1985 gli omosessuali avevano un rischio particolarmente alto e rappresentavano il 20% dei casi. I fattori associati al rischio elevato erano i partner multipli e i rapporti anali. Il rischio è calato notevolmente probabilmente in concomitanza con il modificarsi dei rapporti sessuali in risposta all’epidemia di AIDS e al maggior uso del preservativo dovuto alla campagna di sensibilizzazione. Adesso la maggior parte dei casi di infezione nei paesi industrializzati sono soprattutto i rapporti eterosessuali, nei quali i fattori associati all’aumento del rischio di infezione sono la durata dell’attività sessuale, il numero di partner, una storia di malattie sessualmente trasmesse e l’eventuale presenza di sifilide. L’uso del preservativo chiaramente, anche in questo caso, come per l’HIV impedisce il trasmettersi dell’infezione.
Trasmissione verticale: i figli di madri infette con elevati livelli di replicazione virale (caratterizzati da elevati livelli di HBV-DNA e da HbeAg positività), hanno un rischio del 70-90% di infezione perinatale (alla nascita) in assenza di prevenzione. Al contrario il rischio di trasmissione madre-figlio da madri HbeAg negative è inferiore (10-40%) I neonati che non si infettano alla nascita hanno comunque un rischio di infettarsi entro i primi 5 anni del 60%. Il meccanismo di questa infezione non è ancora del tutto chiaro.
Altre vie di trasmissione: il lavoro in strutture sanitarie, le trasfusioni, la dialisi, l’agopuntura, i tatuaggi, i viaggi all’estero con comportamenti a rischio, pratiche odontostomatologiche in condizioni di scarso controllo e igiene sono tutti fattori di rischio.