Prevenzione e Vaccinazione
La prevenzione dell’HDV si riconduce principalmente nella prevenzione dell’infezione da HBV, data l’incapacità del virus dell’epatite Delta di replicarsi in sua assenza. Pertanto prevenire l’HDV vuol dire prevenire innanzitutto l’HBV ed esistono tre strategie principali:
- 1) modificazioni comportamentali per prevenire la trasmissione (l'uso del profilattico nei rapporti a rischio, l'utilizzo di siringhe monouso nel caso dei tossicodipendenti, il miglioramento dello screening dei donatori e degli emoderivati nelle banche del sangue, ecc.)
- 2) immunoprofilassi passiva: consiste nella somministrazione di immunoglobuline, quindi di anticorpi specifici contro il virus dell'epatite B. Viene utilizzata solo in situazioni specifiche:
- a) neonati di madri infette HBsAg positive (la somministrazione viene effettuata immediatamente dopo il parto o entro le prime 12 h, combinata con la prima dose di vaccino. Questa combinazione porta ad un livello di protezione superiore al 90%);
- b) puntura con aghi infetti;
- c) contatti sessuali (dopo puntura con aghi o contatti sessuali, le attuali raccomandazioni sono di somministrare le Immunoglobuline entro 48 h e non più di 7 giorni dopo. La somministrazione del vaccino anche in questo caso dovrebbe essere effettuata contemporaneamente);
- d) dopo trapianto epatico in pazienti già HBsAg positivi prima del trapianto
- 3) immunizzazione attiva (Vaccino)
Il vaccino è estremamente sicuro ed efficace, gli anticorpi di protezione si sviluppano nel 95% dei soggetti. I vaccini plasma-derivati sono stati i primi disponibili, ma per le preoccupazioni sulla trasmissione di altre infezioni hanno portato allo sviluppo di vaccini ricombinanti che vengono comunemente utilizzati e sono estremamente sicuri.
A chi?
Attualmente in Italia la vaccinazione è obbligatoria dal 1991 per tutti i neonati dal primo anno di vita e per tutti gli adolescenti al compimento del 12° compleanno (per i nati prima del '91 poiché non vaccinati alla nascita). La vaccinazione viene anche consigliata, al fine di ridurre i tassi d’incidenza, per gli immigrati, in quanto nella maggior parte degli stati membri dell'Unione Europea l'incidenza dell'epatite B tra gli immigrati, in particolare se provenienti da paesi ad alta diffusione, è molto più alta rispetto a quella presente nel nostro paese.
Inoltre il vaccino viene consigliato a tutti i soggetti a rischio:
Dove viene somministrato e in che tempi?
La somministrazione del vaccino viene effettuata con una iniezione intramuscolo sul deltoide (braccio) per adolescenti ed adulti, mentre per i neonati viene effettuata sulla coscia.
Tempi di somministrazione:
- nati da madre HBsAg positiva: 1 dose di vaccino + 1 dose di Immunoglobuline alla nascita; in seguito 3 dosi di vaccino (1, 2 e 11 mesi di vita);
- nati da madre senza infezione: 3 dosi a 3, 5 e 11 mesi di età;
- dodicenni e adulti: 3 dosi ai tempi 0, 1 e 6 mesi.
Sono stati segnalati rari effetti collaterali, quando presenti possono manifestarsi, nella sede di iniezione, lieve tumefazione, prurito e dolore. Mentre a livello generale comparsa di febbre, malessere, nausea, cefalea, dolori articolari e articolari; tutti comunque di scarsa entità e con rapida risoluzione.
Il vaccino è controindicato per quei soggetti che abbiano un'allergia nota ai componenti del vaccino.
Quanto dura la protezione?
Per quel che riguarda la durata della protezione offerta dal vaccino stessa, sembra essere intorno ai 10-15 anni, per verificare l'effettiva protezione contro il virus è sufficiente controllare la presenza e il titolo dell'Anti-HBs che viene conferito col vaccino.
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