L’intelligenza artificiale per la diagnosi e per l’analisi dello status delle malattie epatiche
Fra le novità emerse durante lo “Young Investigation Meeting on Hepatology-Gastroenterology” svoltosi a Trieste
Le applicazioni straordinarie dell’intelligenza artificiale, che aprono nuovi orizzonti per il settore medico, sono stati alcuni dei temi trattati nel corso dello “Young Investigation Meeting on Hepatology-Gastroenterology”, un seminario formativo di alto livello, organizzato a Trieste dai responsabili scientifici, prof.ssa Saveria Lory Crocè dell’Università di Trieste e prof. Giorgio Soardo dell’Università degli Studi di Udine, con la presidenza del prof. Claudio Tiribelli, Direttore Scientifico della Fondazione Italiana Fegato Onlus e che ha visto la partecipazione, fra gli altri, della prof.ssa Annarosa Floreani, un’autorità mondiale nelle colangiopatie autoimmuni.
n particolare, è stato approfondito l’utilizzo della IA nella diagnosi e nell’analisi dello status delle malattie epatiche, come il riconoscimento automatico dei campioni istologici, e introdotti ulteriori progressi nel campo dei large language models, come CHATGPT, e le loro applicazioni in medicina. Il dottor Mauro Giuffrè, Ricercatore all’Università di Yale, ne ha illustrato le potenzialità e i rischi, fornendo ai partecipanti gli strumenti necessari per navigare in questo nuovo ed essenziale territorio, visto che la comunità medica è ancora in fase di familiarizzazione con queste tecnologie.
Fra le importanti innovazioni presentate durante il congresso, anche l’utilizzo avanzato dell’elastografia epatica, come metodologia non invasiva per monitorare la fibrosi nel controllo periodico dei pazienti.
L’evento, promosso con il patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliana Isontina (ASUGI), del Dipartimento Universitario di Scienze Mediche dell’Università di Trieste e della Fondazione Italiana Fegato Onlus, ha focalizzato l’attenzione principalmente su due malattie epatiche croniche: la Colangite Biliare Primitiva e la Colangite Sclerosante Primitiva, entrambe patologie colestatiche croniche, che possono evolvere in cirrosi e insufficienza epatica.
I relatori hanno offerto approfondimenti critici sulle ultime ricerche e sugli sviluppi relativi a diagnosi, prognosi, monitoraggio e trattamento di queste condizioni. Una particolare enfasi è stata posta sulle innovazioni nel trattamento con acido obeticolico, affiancato ai già consolidati trattamenti con acido ursodeossicolico, e alla potenziale associazione con i fibrati.
Alla ricerca traslazionale in ambito epatologico è stata dedicata una sessione, in particolare sugli aspetti correlati con la disfunzione metabolica associata alla steatosi epatica (MASLD), con la presentazione dei dati più recenti sulle componenti genetiche ed epigenetiche associate a questa malattia. L’approccio traslazionale nell’ambito delle attività di ricerca – è stato ricordato – ha portato infine alla scoperta di biomarcatori non invasivi per una diagnosi precoce.
“Questo congresso ha rappresentato un momento cruciale per l’avanzamento delle conoscenze in epatologia-gastroenterologia” – sottolinea la prof.ssa Saveria Lory Crocè – “promuovendo un dialogo proficuo tra esperti e giovani ricercatori. La convergenza di menti brillanti e l’intersezione di scienza e tecnologia hanno elevato la comprensione delle malattie colangiali e hanno indicato direzioni promettenti per la ricerca futura. I frutti di questo incontro saranno sementi per nuovi sviluppi nel campo dell’epatologia, alimentando la speranza di terapie più efficaci e di una migliore qualità della vita per i pazienti affetti da queste gravi condizioni”.
Con il contributo non condizionante Advanz Pharma che ha reso possibile il Meeting, azienda farmaceutica globale con un focus strategico sui farmaci specialistici, ospedalieri e per malattie rare in Europa, con una sede anche in Italia, a Milano. Il portfolio e la pipeline di Advanz Pharma comprendono sia farmaci innovativi che farmaci generici e biosimilari. I farmaci attualmente in commercio e la pipeline coprono un’ampia gamma di aree terapeutiche, tra cui epatologia, gastroenterologia, antinfettivi, terapia intensiva, endocrinologia, sistema nervoso centrale e, più in generale, le malattie rare.
Fonte: nordest24.it