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Epatite: Oms, 600 Mln Infettati Nel Mondo Da Virus B e C

Copenhagen, 26 set . (Adnkronos Salute) - Un esercito di circa 600 milioni di persone. Tanti sono, nel mondo, gli infettati da epatite B o C, malattie spesso silenziose e subdole, che possono mettere a rischio la vita. Ma che troppo spesso restano non diagnosticate: si stima che fino all86% dei malati di epatite C non sappia di aver contratto il virus. A lanciare lallarme è lUfficio europeo dellOrganizzazione mondiale della sanità, che da Copenhagen unisce la sua voce a quella dellEasl (European Association for the Study of the Liver) e dei malati di fegato del Vecchio continente, per sensibilizzare governi e cittadini. Occorre intervenire al più presto, dicono gli esperti in vista della prossima Giornata mondiale contro le epatiti - che si celebrerà il 1 ottobre - prima che si scateni nel globo unepidemia di malattie di fegato.

I numeri non lasciano ben sperare: 350 milioni di persone nel mondo sono state infettate dallepatite B, nonostante dal 1991 lOms abbia raccomandato di aggiungere questa vaccinazione ai programmi di immunizzazione nazionali. Contro il virus C non cè ancora un vaccino, ma le moderne terapie permettono a molti di guarire. Il problema è che la maggioranza dei pazienti non sa di essere malata. Proprio per questo al coro degli esperti si unisce la voce di Sir Bob Geldof, cantante ideatore del Live Aid e di tante manifestazioni di solidarietà. La star si rivolge alle persone a rischio: Fate il test, prima che sia tardi - dice Geldof, testimonial della manifestazione, in un videomessaggio inviato oggi alla sede danese dellOms - Stigma, vergogna e paura possono soffocare la consapevolezza.

Queste barriere impediscono alle persone di fare i controlli, le terapie, e di liberarsi dalla malattia. Il problema con lepatite C - ricorda - è che non dà sintomi: si può essere infettati da anni senza saperlo. Un nemico silenzioso, che però oggi in molti casi può essere vinto. Chiedete consiglio al vostro medico, chiedete quali sono i fattori di rischio. Perché è terribile arrivare alla diagnosi quando la malattia è troppo avanti per essere trattata.

Si tratta di una vera e propria minaccia sanitaria mondiale. Il numero delle persone che sviluppano una grave malattia del fegato a causa di infezioni virali continua a salire - avverte Marc Danzon, direttore di Oms Europa - La nostra organizzazione, insieme a molti altri, è preoccupata per gli elevati livelli di infezioni, che in alcune aree del mondo possono essere classificate come altamente endemiche. E dallindagine condotta dallElpa (Associazione europea malati di fegato) in 15 Paesi europei (Italia inclusa) non emergono dati tranquillizzanti. Solo in quattro Paesi è stata messa in piedi una strategia a livello nazionale mirata alla prevenzione e al trattamento delle epatiti. Pochi fondi sono destinati alle associazioni dei pazienti o a iniziative mirate, e un allarmante livello di stigma e discriminazione è associato alle epatiti virali in 10 Paesi.

Poco meglio per quanto riguarda lo screening: esiste ed è gratuito in nove Paesi, ma i governi lo pubblicizzano solo in Francia e Olanda. Mentre altrove, a volte, si è costretti a pagare per il test. Altro problema, i costi delle cure: in questo caso la situazione varia troppo, e spesso nei Paesi più colpiti (come lEgitto, compreso nello studio), si è costretti a pagare tutto o quasi di tasca propria.

Occorre un approccio unitario a livello europeo - sostiene Muriel Colinet, presidente di Elpa - che includa test gratis in tutti i Paesi. E fondamentale che chiunque pensi di poter essere a rischio possa sottoporsi ai controlli. Con una diagnosi precoce e una cura rapida la maggioranza dei malati di epatite B e C potrebbe essere trattata efficacemente, assicura Jean-Michel Pawlotsky, segretario scientifico dellEasl. Insomma, le epatiti devono essere una priorità nellagenda dei governi. Colpiscono più di mezzo miliardo di persone nel mondo - sottolinea Danzon - per questo governi, istituzioni e associazioni devono fare di più per far conoscere queste malattie e per fermare la diffusione di quella che è una delle più grandi minacce sanitarie per lumanità.

Per il terzo anno il World Hepatitis Awareness Disease del 1 ottobre vuole essere una sveglia per le coscienze. Bob Geldof, lOms Europa, lElpa, lEasl e altre 20 associazioni internazionali di malati stanno lavorando insieme per promuovere liniziativa nel Vecchio continente, forti dello slogan Get Tested. Perché nonostante possano portare a cirrosi, tumore del fegato e trapianti, lepatite B può essere prevenuta con il vaccino e la C può essere curata in molti casi. Ma bisogna conoscere il nemico, per batterlo.

(Mal/Adnkronos Salute) 
 

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