Epatite Delta, al Policlinico di Foggia esami e cure innovative
L’epatite Delta è oggi la forma più grave di epatite virale, con frequente e rapida progressione verso la cirrosi e le sue complicanze, come lo scompenso epatico ed il tumore del fegato.
In considerazione della disponibilità di nuove opzioni terapeutiche per l’epatite Delta è di prioritaria importanza identificare e trattare tutti i pazienti con epatite cronica delta. A tale scopo, l’unità di Malattie Infettive del Policlinico di Foggia, nell’ambito della rete infettivologica pugliese, ha coordinato il gruppo di lavoro che ha portato alla definizione di un modello organizzativo finalizzato a promuovere e facilitare l’identificazione, la presa in carico e il trattamento dei pazienti con infezione attiva da HDV e a standardizzare e ottimizzare la gestione del paziente con HDV su tutto il territorio pugliese.
’epatite Delta è causata dal virus dell’Epatite D (HDV), virus difettivo che richiede la presenza del virus dell’epatite B (HBV) per dare luogo al virione completo in grado di infettare gli epatociti e causare malattia epatica. Per questo motivo, HDV infetta solo soggetti HBV positivi.
L’infezione da HDV si trasmette per via parenterale, mediante contatto con il sangue di un soggetto infetto, per via sessuale e più raramente per via verticale, da madre con infezione delta al neonato.
I principali fattori di rischio per la trasmissione dell’infezione delta sono:
• Uso, anche occasionale, di droghe in vena
• Rapporti sessuali non protetti con partner a rischio
• Tatuaggi o piercing con aghi non sterili
• Convivenza e scambio di oggetti personali con persone infette
• Permanenza nei luoghi di detenzione
• Provenienza da Paesi dove l’epatite delta è endemica
L’iter diagnostico comincia con la determinazione degli anticorpi anti-HDV.
La ricerca nel sangue degli anticorpi anti-HDV va effettuata in tutti i portatori cronici di HBV. Nei soggetti con presenza di anticorpi anti-HDV è necessaria la determinazione dell’HDV RNA per confermare la presenza di una infezione da HDV attiva. La determinazione della viremia delta oltre a consentire la diagnosi di epatite delta, è indispensabile per la prescrizione dell'antivirale Bulevirtide (scheda AIFA) e per monitorare la risposta al trattamento antivirale. Tuttavia, tale test non è al momento eseguibile nella maggior parte dei laboratori in Puglia. In considerazione della disponibilità di nuove opzioni terapeutiche per l’epatite Delta, la nostra unità operativa ha chiesto ed ottenuto l’introduzione del test molecolare (HDV-RNA quantitativo tramite real-time RT-PCR) tra i test diagnostici erogati dal laboratorio di microbiologia del Policlinico Riuniti di Foggia.
Attualmente è quindi possibile eseguire presso il Policlinico di Foggia la determinazione quantitativa di HDV RNA sia per i pazienti residenti a Foggia che per quelli residenti in altre province. La disponibilità del test ha permesso a circa 50 pazienti con epatite cronica da HDV in Puglia di iniziare la terapia con Bulevirtide, al momento unica opzione terapeutica per questa grave patologia.
La nostra unità operativa partecipa inoltre alla rete Vironet, network di clinici e virologi attivo su tutto il territorio Italiano con l’obiettivo di verificare accuratezza e riproducibilità dei test diagnostici già in uso per HDV, in primis dei saggi per la quantificazione di HDV-RNA, ma anche del sequenziamento per la determinazione del genotipo virale.
L'infezione Delta si previene evitando comportamenti a rischio e soprattutto con la vaccinazione anti-epatite B. Oggi, in Italia, le generazioni tra 0 e 40 anni sono protette dall’HBV e pertanto anche dall’HDV.
Al momento sono disponibili le seguenti opzioni terapeutiche: PegIFNa e Bulevirtide. PegIFNa, utilizzato off-label, presenta numerosi effetti collaterali e controindicazioni, ed è efficace solo nel 20% circa dei pazienti trattati. Bulevirtide è il primo antivirale approvato per HDV e agisce bloccando l’ingresso del virus negli epatociti e quindi la diffusione nel fegato. Il farmaco è stato autorizzato da AIFA nel gennaio 2023 alla dose di 2 mg sottocute/die per il trattamento dei pazienti viremici con epatite cronica delta compensata.
Questa terapia innovativa è prescritta dal nostro centro, dove è anche possibile partecipare a studi sperimentali multicentrici internazionali che valutano l’efficacia e la sicurezza di altri antivirali diretti che hanno come target differenti step del ciclo replicativo di HDV.
Fonte: foggiatoday.it