Sito Epatite C
Portale Epatite e malattie del fegato
Sito Epatite B
Sito Steatosi
Sito Cirrosi
Sito Tumori
Sito Trapianti
Nuovi Farmaci
Malattie autoimmuni

Epatite C, Li Bassi (Aifa): tavolo per migliore accesso ai farmaci

Convocato un tavolo per sviluppare progettualità e strategie nazionali con tutti gli stakeholder per un migliore accesso ai farmaci contro l'epatite C. Ad annunciarlo il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Li Bassi, al convegno "L'Europa e l'Italia nell'obiettivo dell'eradicazione dell'infezione da Hcv" promosso dall'Osservatorio Sanità e Salute in collaborazione con Onde (Osservatorio Nazionale per i diritti dei Malati). «L'Italia è sulla buona strada per l'eradicazione della malattia» ha aggiunto Li Bassi. Oltre 200.000 italiani non sanno di essere affetti da epatite C e il nostro Paese è tra quelli in Europa con il maggior numero di persone esposte al virus. L'Italia ha raggiunto il primo obiettivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) della riduzione al 65% delle morti da epatite C. Durante l'evento, sono stati analizzati i risultati ottenuti nella lotta alle malattie del fegato indotte dal virus C dopo l'introduzione dei farmaci antivirali ad azione diretta. «Oggi, grazie alla nuova terapia antivirale Ifn-free (Daa) - ha dichiarato Gian Ludovico Rapaccini, direttore U.O. Medicina Interna e Gastroenterologia della Fondazione Policlinico Gemelli e coordinatore scientifico dell'evento - è possibile guarire nel 95% dei casi, ma, purtroppo, la maggior parte dei pazienti affetti da Epatite C non ne è a conoscenza o non si cura sistematicamente. Infatti, attualmente sono stati avviati solo 170mila trattamenti antivirali a fronte dei 240mila previsti per il triennio 2017-2019. Bisogna puntare sull'informazione e la prevenzione. I pazienti che non seguono adeguatamente le cure o non sono a conoscenza di essere affetti da Hcv e quindi non sono trattati per tempo rischiano la degenerazione della patologia sino alla cirrosi epatica o al tumore al fegato, due delle principali complicazioni con conseguente aumento dei costi sanitari e sociali per il trattamento della patologia in stato avanzato».

Fonte: doctor33.it

Vuoi ricevere aggiornamenti su questo argomento? Iscriviti alla Newsletter!

Quando invii il modulo, controlla la tua casella di posta elettronica per confermare l’iscrizione