Droga: Lombardia, 56% tossicodipendenti non fa test Hiv e 45% epatite
Milano, 12 dic. (Adnkronos Salute) - Hiv ed epatite minaccia sommersa per circa la metà dei tossicodipendenti lombardi: il 56,1% dei pazienti assistiti dai servizi sanitari competenti non fa il test dell'Aids, il 46,3% non viene sottoposto all'esame per l'epatite B e il 44% a quello per l'epatite C. I dati, raccolti dal ministero della Salute sulla base del flusso Sind (Sistema informativo nazionale sulle dipendenze) inviato dalla Lombardia, sono stati evidenziati oggi a Milano all'Irccs Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, dove si è svolta la sesta tappa - su un totale si 10 - del 'tour' di presentazione del Piano di azione nazionale di lotta alle nuove sostanze psicoattive, realizzato dal Dipartimento politiche antidroga (Dpa) della Presidenza del Consiglio di ministri in collaborazione con il ministero della Salute, e illustrato per la prima volta a Roma nel settembre scorso.
La prevalenza del virus Hiv riscontrata in persone tossicodipendenti è pari al 4,9%, mentre per i virus dell'epatite B e dell'epatite C è rispettivamente del 13,2% e del 38%. Il Dpa segnala però "in tutte le regioni italiane il problema di scarsa esecuzione del test Hiv in questa popolazione a rischio da parte delle strutture sanitarie". E lo "scarso ricorso al test di screening" nei servizi di assistenza riguarda anche i virus dell'epatite. Un fenomeno, quello del 'no testing', particolarmente allarmante perché può aumentare la trasmissione inconsapevole di Aids ed epatiti, quindi ritardare l'inizio delle terapie e ridurre l'aspettativa di vita. Sempre dai dati Sind 2012, i pazienti in trattamento nei Sert lombardi risultano 18.188.